L’osteopatia in ambito pediatrico interviene quando la struttura umana del neonato, bambino o adolescente non riesce ad adattarsi nel miglior modo alle varie sollecitazioni che si presentano dalla vita intrauterina a quella extrauterina e nei vari passaggi dello sviluppo; è bene ricordare che l’osteopatia non è un’alternativa al trattamento medico, ma va intesa come complementare, ovvero “da affiancare” a quest’ultimo.
Sono ormai tantissimi gli studi scientifici che ne dimostrano l’efficacia anche in ambito pediatrico;
un valido esempio ne è lo studio italiano condotto dall’AIOT/EBOM pubblicato su BMC Pediatrics e indicizzato su PubMed dal titolo “Effetti del trattamento manipolativo osteopatico sulla durata del soggiorno ospedaliero in una popolazione di neonati prematuri: studio controllato randomizzato”.
I risultati hanno mostrato un quadro chiaro su come il trattamento osteopatico incida positivamente nella cura dei neonati e sulla durata del ricovero, con una grossa differenza tra il gruppo di studio e quello di controllo, dimostrando chiaramente che l’OMT (Trattamento Manipolativo Osteopatico) può avere un ruolo importante nella gestione dell’ospedalizzazione dei neonati prematuri.
Che l’osteopatia fosse d’aiuto per ridurre la durata di degenza in ospedale ed il dolore, è stato confermato peraltro da un altro studio, anche questo italiano, condotto nel reparto di Neurochirurgia del “Meyer” di Firenze.
Già durante la gestazione intrauterina (o gravidanza), in particolare negl’ultimi mesi dove lo spazio è ridotto e con esso anche la possibilità di adattarsi ad eventuali atteggiamenti posturali errati della mamma e ad un miglior posizionamento per la futura fase del parto possono determinare delle tensioni o compressioni a carico delle strutture del neonato.
Il parto naturale è un evento importantissimo per il neonato, anche se può sembrare un evento stressante: il passaggio della testa, della gabbia toracica e di tutte le altre parti del corpo, attraverso il canale del parto determina invece un modellamento, uno stimolo meccanico e di elasticità di tali strutture fondamentale per un corretto sviluppo di tutto l’organismo; se questo viene a mancare, come nel parto cesario (ritenuto nel pensiero comune “meno traumatizzante” ma forse troppo comodo), l’intervento osteopatico sarà necessario per favorire l’elasticità dei tessuti ed eliminare eventuali disfunzioni dovute alle posture intrauterine e quindi permettere una crescita più fisiologica e naturale possibile.
Se l’evento della nascita risulta complicato, cioè eccessivamente lento o troppo veloce, in presenza di un canale del parto troppo ristretto o poco elastico, quando c’è la necessità dell’utilizzo del forcipe o ventosa, una presentazione podalica, l’uso di ossitocina, il cordone ombelicale corto o attorcigliato al collo, l’utilizzo di specifiche manovre ostetriche, possono determinare degli stress meccanici e comportare delle deformità craniche o delle eccessive tensioni cervicali o in altre parti del corpo, 
che in natura la
testa e il corpo del bambino ha la capacità e l’elasticità (anche grazie all’inizio delle poppate, pianti e sbadigli) di recuperare e rilasciare le tensioni già subito dopo il parto, ma spesso capita che il bambino non riesca da solo a risolvere completamente gli effetti stressogeni di questa nascita; in questi casi l’osteopatia è consigliata per aiutare il neonato a recuperare l’elasticità di quei tessuti in disfunzione e permettere uno sviluppo senza adattamenti.
INDICAZIONI DELL’OSTEOPATIA IN AMBITO PEDIATRICO.
- Disturbi nella suzione, nella deglutizione, rigurgiti.
- Coliche, stipsi (stitichezza).
- Plagiocefalie (asimmetrie del cranio) e asimmetrie cervico-craniali.
- Torcicollo miogeno.
- Asma, difficoltà respiratorie.
- Infezioni ricorrenti, otiti, faringiti, riniti, sinusiti, adenoiditi.
- Infezioni ricorrenti del tratto urinario.
- Strabismo.
- Cattive occlusioni.
- Cefalee, emicranie.
- Ipertonia (bambini nervosi, agitati, iperattivi, che faticano a dormire)
- Ritardo nello sviluppo psicomotorio, difficoltà nell’apprendimento.
- Atteggiamenti posturali errati. Qui voi genitori dovrete essere dei bravi osservatori. Se il bambino mantiene la testa inclinata o ruotata sempre da uno stesso lato; se a riposo o durante il sonno assume continuamente delle posture scomposte; se nelle varie fasi dello sviluppo alla stazione eretta il movimento degli arti o della colonna non sembrano armonico.
QUANDO INIZIARE IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO?
Dalla nascita o dalle prime settimane di vita, se si sono presentati gli eventi suddetti. Sin dai primissimi mesi le ossa del cranio iniziano ad ossificarsi e sarebbe ideale che questo processo non sia adattato a delle tensioni tissutali o disfunzioni.
COME AVVIENE IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO?
L’osteopata sulla base di un’approfondita conoscenza dell’anatomia e fisiologia del corpo umano, utilizza le proprie mani, attraverso un tocco altamente sensibile e delicato,
per individuare e correggere quelle
zone del corpo che presentano delle disfunzioni; verrà chiesta anche la collaborazione dei genitori per quanto riguarda i neonati o bambini per farli sentire a proprio agio.
In ogni caso va ricordato che è fondamentale la diagnosi medica prima di procedere con il trattamento osteopatico: in modo particolare sulle plagiocefalie che si presentano benigne in quanto possono essere frutto di saldature anomale di alcune ossa craniche dette “craniostenosi”.